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al testo di Martin Palmadessa
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Non sono un medico, non saprei fare una diagnosi e nemmeno consigliare una terapia. Ho una biro. Quello so fare. E voglio stare al fianco di chiunque si prende il tempo di leggere e riflettere su quello che sto scrivendo. Abbiamo Uomini e Donne impegnate fino allo stremo delle forze per fronteggiare un nemico che non si vede. Questi Medici, Infermiere, Paramedici, Protezione Civile, Carabinieri, Volontari e tutti quelli che vedono morire la gente e non possono fare più di tanto. Mettiamoci in ginocchio e cerchiamo di guardare dai loro volti stremati ma fiduciosi di vincere, perché così sarà. Impensabile per gli Uomini non abbracciarsi e ritrovarsi a rinchiudersi per evitare contagi ulteriori. Eppure va fatto. Curare le persone non è un lavoro, è una missione. Lo fai perché lo senti, non per lo stipendio. Aiutare il prossimo incondizionatamente lo fai perché non è un decreto, è il cuore rosso che hai. È come sei. Quando hai davanti persone che hanno bisogno e tu hai solo due mani e pochi strumenti piangeresti come un Dio che non ha mezzi. Questi Angeli piangono in silenzio ma sono lì a dare il loro tempo per il bene degli altri. Dunque per carità di Dio vediamo di guardare in faccia a quello che succede e, ognuno con i mezzi che ha, dia un contributo, anche solo morale, per tornare a vivere normalmente, come prima. Che magari dopo comprenderemo meglio che il tempo che ci è stato dato è più prezioso di un diamante. La libertà ha un colore che si manifesta solo quando non ce l’hai più. Ora a tutti quelli che si stanno facendo “il culo” per noi sarebbe opportuno dare supporto ed un saluto militare. Questi sono gli EROI. Grazie.
©Martin Palmadessa - 13 Marzo 2020 |
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